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editoriale.gifll sistema variegato e crescente della comunicazione regionale, il novero delle opinioni che lo caratterizzano e gli strumenti che lo veicolano, da oggi si arricchiscono di un nuovo apporto: L’Opinione dell’Associazione degli ex Consiglieri Regionali della Calabria.

Abbiamo voluto e progettato questa "new-entry" per introdurre nel sistema regionale della comunicazione un elemento di concorrenza, non nel senso di fare concorrenza ad altri (ve lo immaginate, noi che facciamo concorrenza al sistema della comunicazione . . .), ma ovviamente, nel senso etimologico della parola, che indica il "correre insieme" (e non contro) verso obiettivi comuni; né per "prendere parte attiva" alla vita partitica regionale (di questi tempi!), essendo questa prerogativa di cui sono titolari i singoli soci.

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sommario_1_1.gifVogliamo scrivere e diffondere la nostra opinione per rendere manifesto e partecipe, è questo il nostro intento, il contributo positivo che da anni produciamo, per contribuire a superare le tante emergenze calabresi; un contributo che rivolgiamo a soggetti pubblici e privati, appartenenti a qualificate categorie istituzionali e sociali, parte rilevante della classe dirigente regionale; un contributo che sia di “ausilio” alle Istituzioni elettive ed alla società civile, che non risulti pretestuoso, istintivo o frettoloso, ma meditato; frutto, cioè, della nostra esperienza e di attenta riflessione sulla realtà.  

Un contributo, infine, che favorisca ed incoraggi il cammino del sistema politico, in forte condizione di affanno, verso un approdo stabile, efficiente, democratico e, perciò, attrezzato con la partecipazione attiva dei cittadini, ad esclusivo servizio dell’interesse generale e del bene comune. Al servizio di questi ideali porremo le nostre iniziative editoriali, anche la prossima (la Rivista “Per la Calabria”),mettendo al centro quattro grandi questioni che la Calabria deve affrontare e risolvere: – la “questione istituzionale”.

Occorre rivedere la normativa che distingue le Regioni a Statuto ordinario da quelle a Statuto Speciale, una distinzione che crea ingiustificati privilegi, messa in crisi, per quanto riguarda “i confini” e non solo, dalla nascita dell’Unione Europea, di cui siamo tutti cittadini a pari titolo, con uguali diritti e doveri e dal superamento di altre ragioni che il tempo e la storia hanno travolto;

– la “questione meridionale”, oggi più di ieri “questione calabrese”, ma non solo. Essa é sparita dall’orizzonte della politica nazionale, quasi soppiantata da una “pretesa questione settentrionale”, una questione intrisa di individualismi ed interessi egoistici esasperati, che non sanno di Patria, di Nazione, di Comunità, di nulla che non sia soddisfazione del proprio io. Non commetteremo l’errore di invocare o pretendere “una nuova solidarietà”, ma chiederemo, come è giusto e come è nostro diritto “uno spazio inedito di reciprocità”, nel senso che il Sud ha bisogno del Nord e dell’intero Paese, ma il Paese ed il Nord hanno bisogno, in termini di reciprocità, del Sud e della Calabria, per costruire un’ Italia più solidale, più giusta ed autorevole, protagonista nell’Unione Europea e nei consessi internazionali che regolano e guidano la vita del pianeta;

– la questione “ndrangheta”, ilprincipale vero cancro della nostraRegione, che costruisce il suo futuro sul delitto, sull’intimidazione, sul racket, sul commercio della droga, sulla negazione totale dei diritti dei singoli e delle Comunità, che altera la democrazia, che condiziona pesantemente la pubblica amministrazione, spesso piegandola al suo dominio, nelle piccole comunità come nei grandi aggregati urbani, che limita la libertà, ogni libertà, da quelle economiche a quelle politiche e che oltre a negare lo sviluppo, distrugge ed annulla la dignità e la personalità umana, con l’aggravante della presenza di furbi che la utilizzano “ad usum delphini” e ad orologeria, anche praticando l’antimafia, soltanto il Sabato o soltanto quando può essere comodo alibi per comportamenti anche essi scellerati.

– i problemi relativi al “sistema scolastico-universitario” in Calabria, convinti che, come afferma il “libro bianco” pubblicato a cura dei Ministeri della P.I. e dell’Economia, “esso sarà il settore che farà la differenza tra ripresa o stagnazione della mobilità sociale e della produttività nel nostro Paese” Pensiamo, insomma, di dare voce alle preoccupazioni serie, meditate ed immanenti delle persone avvedute, ce ne sono ancora tante per fortuna ed ovunque dislocate nella società calabrese e di porci al servizio, quindi, della Calabria che vuole vivere e crescere, sapendo che per fare questo essa ha bisogno anzitutto di uscire dall’emergenza, di conoscere, finalmente, la normalità ed arrestare il suo declino civile, sociale ed economico.

L’ Agenzia nasce in un momento di grande disagio della vita regionale e nazionale ed alla vigilia di novelli tentativi di riformare, innovare o trasformare il sistema politico italiano, che versa in una congiuntura tra le più drammatiche della vita repubblicana, costretto com’è a fare i conti con il suo evidente rischioso deterioramento e con le conseguenze di una legge elettorale nazionale che un legislatore non avveduto ha voluto (di proposito?) a dispetto, piuttosto che pensare a costruire un sistema democratico partecipato dai cittadini e responsabile delle sorti del Paese; una legge che va subito riformata, rappresentando la prima priorità per la vita del sistema democratico.L’augurio che vogliamo formulare è che le martellanti e sofisticate esternazioni della classe politica, a fronte dei gravi ed immanenti pericoli per il Paese, lascino il posto a meditate considerazioni ed all’esercizio della primaria responsabilità di difendere con atti e comportamenti avveduti (non a parole), la governabilità (in questo momento) e la democrazia (sempre) ed aiutarle, in questo delicatissimo passaggio della vita politica ed istituzionale, a superare i pesanti ostacoli che le condizionano; tutto questo non nell’interesse di una parte politica ma dell’intero popolo italiano. Contiamo di essere rispettosi di questo orientamento; esso costituirà il nostro punto di ancoraggio ad una linea editoriale voluta, sia quando il nostro lavoro riguarderà la vita interna dell’Associazione, sia quando le nostre opinioni assumeranno rilevanza esterna.

L’Agenzia non avrà una periodicità definita; le sue uscite si adatteranno alla bisogna, con una attenzione “naturale” alla vita dell’Istituzione, in particolare al lavoro del Consiglio Regionale. Come é giusto, essa darà notizia anche della vita interna dell’Associazione e del Coordinamento Nazionale delle Associazioni ex Consiglieri Regionali d’Italia.