Il saluto del Presidente dell’Associazione.
Non ignoriamo certo che il Paese attraversa il momento di maggiore difficoltà della storia repubblicana. E che solo ieri il Governo del Paese ha avuto riconfermata, seppure in maniera rocambolesca, la fiducia per andare avanti sull’unica strada possibile, al momento, per tentare il salvataggio dell’Italia e restituire dignità al ruolo che compete al nostro Paese in Europa e nelle organizzazioni internazionali. Siamo preoccupati anche noi, perciò, a proposito dell’andamento della pesante ed insistente crisi finanziaria, economica e sociale che dal 2008 si è abbattuta prima sugli Stati Uniti d’America e immediatamente propagatasi in Europa e nell’intero pianeta.
Ne abbiamo registrato la evoluzione nel corso degli anni a seguire, partecipi dei grandi sacrifici imposti agli italiani per tentare di arginarla. Sentendoci coinvolti in questa difficilissima contingenza, all’inizio del 2013, prendendo spunto dal ricorrere del 25° anno di vita dell’Associazione, abbiamo programmato, alcuni momenti di riflessione, per animare un dibattito politico, sociale e culturale, che a noi appare troppo ripiegato sul presente, con evidente danno a carico delle future generazioni.
Al fine di richiamare l’attenzione della nostra classe dirigente, avvertiti, a 6 anni dall’inizio della crisi che il resto del mondo fa registrare evidenti risultati di inversione della tendenza e che l’Europa nel mondo e l’Italia in Europa fanno maggior fatica a superare il punto di svolta che segna il confine tra la depressione economica e sociale tuttora in atto e la crescita dell’economia, presupposto fondamentale della crescita sociale, abbiamo programmato tre appuntamenti per riflettere sulle questioni che a noi appaiono di maggior urgenza e significato, in Calabria, per concorrere in maniera efficace e strutturale al superamento di una crisi profonda e devastante per le famiglie, le comunità e l’intero sistema produttivo. Una crisi che, vediamo di tenerlo in conto, rischia di lasciare profonde tracce nel sociale, poiché si verificano contemporaneamente tre diversi fenomeni: la perdita di posti di lavoro per via di crescenti licenziamenti originati dalla crisi, con aggravio delle finanze pubbliche, l’assenza di nuovi posti di lavoro che impedisce o ritarda l’occupazione di un’intera generazione, delocalizzazioni produttive all’estero, a caccia di minore costo del lavoro, per difendersi dalla concorrenza in un sistema produttivo ormai globalizzato.
Nel primo appuntamento, a Cosenza, il 15 aprile, il nostro Seminario, coordinato dal collega Battista Iacino, ha passato in rassegna le problematiche relative alla “ Difesa, organizzazione e valorizzazione del territorio e dell’ambiente calabrese” .
Nel secondo Seminario, svolto a Lamezia Terme il 13 giugno, coordinato dal collega Ernesto Funaro, ci siamo soffermati sul tema: “Il futuro delle politiche di coesione territoriale e sociale. Risorse nazionali e comunitarie: fattori e settori produttivi da sviluppare in Calabria”
Oggi la nostra osservazione è puntata sulla qualità delle risorse umane e su tre componenti fondamentali, indispensabili per promuovere, perseguire e far crescere l’economia e la qualità della vita: mi riferisco all’istruzione in senso lato, fino a comprendere l’Alta formazione e la Cultura, al copioso e diffuso patrimonio archeologico ed all’altrettanto pregiato e diffuso patrimonio naturale, costituito dalle bellezze paesaggistiche. Ha coordinato questo Seminario il collega Costantino Fittante.
Riteniamo fondamentali i temi che tratteremo oggi perché un Paese senza una scuola ed un sistema universitario efficienti, aperti e capaci di promuovere il merito – che, dunque, crede nell’eguaglianza delle opportunità – è sicuramente un Paese più povero e più ingiusto. Così come vogliamo una istruzione capace di comunicare a chi studia non soltanto nozioni da imparare e ripetere, ma, sopratutto passione per la vita, per la verità, per la conoscenza.
Vogliamo focalizzare la nostra attenzione sui diffusi giacimenti culturali e naturali del territorio calabrese, una incommensurabile risorsa da mettere a frutto per creare ricchezza e lavoro, oltre che per coltivare la speranza – credendo che sia possibile – tornare ad essere un giorno luogo di civiltà operosa all’altezza di competere, come fu in altre epoche della storia, con altre fiorenti civiltà nel bacino del Mediterraneo.
Induce quest’ultima considerazione la circostanza felice proprio di questi giorni, di importanti segnali e volontà di pace nel Medio Oriente, e dunque nel mondo, a valle di endemiche crisi in quest’area e sulla sponda sud del Mediterraneo e, consentitemelo, a valle del forte appello alla pace pronunciato da Papa Francesco e dai rappresentanti di diverse religioni convenuti a Roma per il meeting di S.Egidio.
Tutto questo lavoro di riflessione sulla nostra realtà, abbiamo potuto proporcelo programmarlo, progettarlo e realizzarlo, per due ragioni.
La prima è costituita dalla presenza ancora in noi, in tutti noi, di una sensibilità politico-istituzionale che tuttora ci accompagna e ci stimola ad essere sentinella sui problemi;
la seconda si riferisce al decisivo apporto, alle nostre iniziative, di risorse umane regionali e nazionali altamente qualificate, di provenienza pubblica e privata, che con altrettanta passione civile e professionale, condividono con noi l’amore per questa terra, cui il Creatore ha conferito doni umani e naturali di alto e significativo valore.
Voglio perciò ringraziare di cuore i relatori per la loro generosa partecipazione ai nostri lavori e per la opportunità che ci hanno dato di condividere con loro le nostre preoccupazioni, certi che le loro comunicazioni saranno utili non solo per avere maggiore e miglior consapevolezza della condizione attuale in Calabria dei settori oggetto della nostra riflessione, ma, soprattutto perché con la loro professionalità e passione potranno evidenziare, con competenza, come e dove mettere mano per aiutare la Calabria a vivere e crescere.
Seguiremo con attenzione e vivo interesse quanto ci parteciperanno il Coordinatore del Seminario ed i diversi relatori che seguiranno, assicurando che l’Associazione conta di produrre e pubblicizzare gli atti delle nostre riflessioni.
Stefano Arturo Priolo