Apriamo questo numero del nostro periodico di informazione con un dato molto significativo e motivo di orgoglio, che premia l’opera svolta dalla nostra Associazione nei suoi primi 36 anni di attività.
Siamo a quota 60 di produzione tra documenti, interventi, pubblicazioni, convegni e conferenze da noi promossi per contribuire a fertilizzare il “Sistema Calabria” alle prese con una preoccupante desertificazione che insiste nei principali ambiti della vita di noi calabresi e non solo: sociale, sanitario, produttivo, occupazionale, demografico, infrastrutturale e culturale in generale.
Fino ad oggi non tutto è da gettare alle ortiche, anzi, tutt’altro, se si pensa alle diverse leggi varate a sostegno dello sviluppo di questi ambiti anche dal nostro legislatore regionale dal 1970 (anno di nascita della Regione Calabria) in poi. Occorre, però, per stare soprattutto al passo con i tempi, non farsi trovare impreparati anche a livello legislativo per non continuare ad essere la regione fanalino di coda d’Italia. Per fare questo non dobbiamo stancarci a fertilizzare il “Sistema Calabria”, anch’esso, come quello di tante altre regioni del Centro-Sud, alle prese con l’“Autonomia Differenziata” (AD). Motiviamo le nostre ragioni di perplessità nei confronti di questo provvedimento legislativo, ma basta di essere giudicati delle “vittime” preoccupate solo di perdere quelle forme di assistenzialismo garantite da sempre dallo Stato centrale. La solidarietà prevista dalla Costituzione è un principio sacrosanto, che nemmeno l’AD può abolire, altra cosa è il perdurare di politiche assistenzialiste umilianti per chi ne usufruisce e a discapito di altre realtà territoriali che hanno la forza di ingranare autonomamente una marcia in più per accelerare nel proprio sviluppo.
Va cercata nella stessa AD una via che tuteli i diritti degli uni e degli altri e, nel contempo, ricordi i doveri di tutti. In particolare ogni progetto di attuazione dell’AD deve considerare innanzitutto come e con quali risorse si finanziano i “Livelli Essenziali di Prestazioni” (LEP), soprattutto nelle regioni con minore capacità fiscale. Questa è la vera sfida del nostro tempo, quella di garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalla regione di residenza,
possa accedere ai servizi fondamentali che la Costituzione garantisce. Tornando alla nostra Associazione, siamo determinati a fare la nostra parte prevista dal nostro statuto, che regola i nostri organi sociali attraverso cui la nostra realità associativa opera, e dalla legge regionale (L.R. n°3/2001) che ci riconosce e che va a fissare gli stessi obiettivi della nostra “mission”. Parte che devono fare anche tutti i soggetti pubblici e privati che concorrono anch’essi per statuti e leggi nazionali e regionali a contenere il più possibile la desertificazione che sta vivendo la Calabria.
Nel nostro “piccolo”, con il coinvolgimento di diversi ed autorevoli enti, istituzioni ed organizzazioni, crediamo di essere riusciti a incidere non poco in alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo della nostra regione. Basti pensare alle collaborazioni avviate nel corso di questi 36 anni di attività con il CENSIS, la SVIMEZ, l’Associazione ex Parlamentari della Repubblica, l’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici, le Università calabresi e i Parchi nazionali, promuovendo e producendo insieme a loro una parte significativa di queste prime 60 testimonianze concrete d’intervento progettate per porre l’attenzione sulle diverse istanze che giungono anche dai territori e dalle periferie più estreme della nostra Calabria, senza trascurare nessuno.
Il loro elenco dettagliato è stato più volte pubblicato nei precedenti numeri di Opinioni Calabria, che noi di seguito riassumiamo per ambito di argomento con relative pubblicazioni e convegni organizzati, menzionando quelli più significativi. Nel corso dei nostri 36 anni di vita, abbiamo dato alle stampe 31 pubblicazioni che rappresentano l’atto conclusivo di ricerche, seminari di studio, conferenze, convegni organizzati dalla nostra Associazione sul territorio calabrese con la partecipazione di esperti, giudici della Corte Costituzionale, parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, professori universitari e altre personalità di rilievo.
In funzione degli argomenti trattati le possiamo dividere in sei gruppi: tematiche istituzionali (Trattato di Maastricht, la Costituzione e la sua riforma, lo Statuto regionale e la sua revisione, celebrazione dei 60 anni di Repubblica
Italiana e dei 40 anni del Consiglio regionale); tematiche ambientali (parchi, aree protette, riserve naturali ma anche sicurezza del territorio e difesa del suolo, con il coinvolgimento dei rappresentanti dei diversi enti attraverso CALABRIAiniziative itineranti); tematiche culturali (beni culturali, istruzione, università, ricerca, alta formazione e giovani talenti) culminate con la pubblicazione dei sei tomi sui Beni culturali identitari nelle province calabresi; politiche di coesione territoriale e sociale, con il supporto e la presenza del CENSIS (De Rita e altri ricercatori); tematiche riguardanti la centralità della Calabria nel Mediterraneo (piattaforme di relazionalità, integrazione e potenzialità)
con la presenza, tra gli altri, del prof. Vittorio Emanuele Parsi e dell’ammiraglio Filippo Marini; infine, abbiamo affrontato due tematiche di interesse europeo, la promozione della “cittadinanza europea attiva” e la “memoria storica”, attraverso la realizzazione di due progetti cofinanziati dalla Commissione Europea, che hanno coinvolto scuole e associazioni del territorio calabrese, inerenti alla storia del campo di concentramento di Ferramonti, nel comune di Tarsia, in provincia di Cosenza.
A questi aggiungiamo l’ultimo da noi promosso anche con il patrocinio e il coinvolgimento del Consiglio regionale e dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, il convegno “Mediterraneo, un laboratorio di integrazione. Il potenziale contributo della Calabria”, tenutosi lo scorso 19 giugno, presso la sede del Consiglio regionale, di cui segue un nostro ampio resoconto.
In memoria del presidente Antonio Guarasci (1918-1974).
Inoltre, cogliamo l’occasione per annunciare un evento, da tenersi il prossimo autunno, in memoria del primo presidente della Regione Calabria, il prof. Antonio Guarasci, a 50 anni dalla sua tragica e prematura scomparsa, avvenuta nell’adempimento del mandato, il 2 ottobre 1974, a causa di un incidente stradale mentre si recava a Roma per difendere i posti di lavoro dei tessili in Calabria.
A far memoria e a valorizzare per lustri le sue non comuni doti umane e di docente, oltre al suo incisivo impegno politico e sociale profuso per lo sviluppo della Calabria e dell’intero Mezzogiorno, è stata la Fondazione a lui intitolata, oltre le diverse pubblicazioni a lui dedicate tra cui Una vita per la Fede, il Partito, il Paese a cura di Ernesto Funaro, Antonio Guarasci, Opera Omnia, Scritti storici, politici e di cultura, a cura di Giuseppe Trebisacce.