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Anche il 2010, a giorni, giusto come è stato per quelli che l’hanno preceduto, volgerà al tramonto. E’ tempo, perciò di fare qualche considerazione ed abbozzare un primo bilancio.
Lo facciamo guardando a ritroso, cercando di ricordare quello che abbiamo fatto come Associazione e provando ad esplorare e considerare le cose migliori cui abbiamo dato vita, immaginando che anche noi, non più nella trincea partitica, siamo consapevoli di avere doveri e responsabilità verso questa nostra amata terra che è giusto criticare per le tante, troppe cose che non vanno, ma che non possiamo permettere che sia vituperata da chi non la conosce e presume di poterla giudicare o pensa, anzi, che sia addirittura possibile offenderla, mortificarla, ignorando la storia, i 150 anni della storia dell’Italia unita e la realtà di ieri e di oggi.
Dobbiamo premettere che quando, al tempo della nascita della Associazione, abbiamo pensato di costituirla, la ratio che ha ispirato i tre promotori dell’iniziativa (Nino Lupoi, Giovanni Scudo e Mimì Intrieri), indimenticati protagonisti della prima legislatura regionale, è stata quella di immaginare un soggetto politico-sociale che, in collegamento con le consorelle delle altre 19 Regioni italiane, fosse capace di essere permanente memoria vivente della storia del Regionalismo calabrese ed italiano. Era consapevole e condiviso, insomma, il bisogno di una Associazione su base volontaristica, che nel ricco e variegato panorama dell’associazionismo, fosse capace di farsi carico di essere “cassa di risonanza”, dignitosa ed autorevole, dell’Istituto regionale; non c’era certo bisogno di una Associazione in più, ma di una testimonianza seria e rigorosa che conservasse e tramandasse, scrivendone, quella parte di storia regionale vissuta non dall’interno del Palazzo (ad
essa provvedono i Consiglieri in carica e gli archivi e le biblioteche istituzionali), ma in quell’ambito immediatamente prossimo al palazzo,ma attivamente ed in maniera permanente collegato alle Istituzioni democratiche ed alla società civile. 

 Ecco perché c’era necessità di una Associazione che fosse capace di vivere la vita istituzionale, ma stando nella società, tra i cittadini, tra le nuove generazioni, facendo tesoro della sua sensibilità politica e democratica e dei trascorsi attivi nella vita del governo della Calabria e
delle responsabilità esercitate nell’attività legislativa.
Sono trascorsi 22 anni dalla fondazione dell’Associazione e, dunque,l’anno 2010, che incrocia il 40° anniversario di esperienza dell’Istituto regionale ed il 150° Anniversario della Unità d’Italia, era ed è stato anche per noi un anno significativo per molti aspetti,che abbiamo immaginato per tempo dovesse essere l’occasione per ricordare, testimoniandola, la trascorsa esperienza regionale della quale siamo stati, seppure in altra epoca, attivi protagonisti.
Eravamo consapevoli di questo ed abbiamo vissuto, perciò, questa ricorrenza con impegno ed opere che, se attentamente considerate e vagliate, rivelano il pregio che le sostanzia e danno idea del cammino di questa Associazione, pervenuto allo stadio sperato, ancorché arduo da raggiungere. A cavallo di due legislature, nel mese di marzo, abbiamo prodotto una pubblicazione contenente le nostre riflessioni sulla condizione della nostra Calabria e le abbiamo presentate al sistema politico regionale che in quel momento era impegnato nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. Uscivamo da 10 anni tra i più tormentati della storia regionale (cinque a guida del centro destra e cinque a guida del centrosinistra), un decennio in cui ad un attento osservatore non può essere sfuggito che non sono mancate né cospicue risorse economiche, assicurate dai Fondi strutturali europei,né la tanto auspicata e decantata stabilità di governo (due soli Presidenti in 10 anni). Non era stato così nei precedenti 30 anni (basta ricordare che in quel periodo si sono alternati al governo della Regione ben 9 presidenti, di centrosinistra, di sinistra e di centrodestra.
Ma risorse e stabilità non hanno assicurato, come era auspicato e sperato, una misurabile crescita sociale, civile ed economica.
A motivo di questa riflessione, abbiamo attribuito a questo nostro lavoro, che abbiamo consegnato alla classe politica ed alla restante classe dirigente della nostra Regione, un titolo significativo “ALZIAMOCI, è tempo di andare alla conquista del futuro”.
Lo abbiamo fatto consapevoli che ci fosse estrema necessità, qui ed ora, nella nostra terra, di prendere atto che noi, i calabresi, non siamo stati all’altezza del compito e che fosse urgente ed indispensabile un cambiamento profondo del modo di pensare ed agire del sistema democratico, alzarsi, dunque, per progettare il futuro della Calabria con strumenti innovativi manifestando nella concreta situazione politica ed istituzionale una capacità nuova che pure deve essere rintracciata tra le cospicue risorse intellettuali, professionali, economiche e sociali di questa Regione. Abbiamo ritenuto, così, di are il nostro contributo di analisi e proposta politico-istituzionale, utilizzando le nostre esperienze e ponendole al servizio del sistema politico-istituzionale.
Nel mese di marzo, un altro nostro impegno è diventato realizzazione,in sintonia con questa esigenza di cambiare registro. Un paio di anni fa, discutendone con alcuni docenti della Facoltà di iurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, abbiamo convenuto che non era sufficiente riflettere sulle difficoltà e criticare la classe dirigente calabrese; occorreva provare a misurarsi on le difficoltà e tentare di costruire, in positivo, qualche risposta.
Abbiamo convenuto che potevamo provare a costruire una proposta programmatica per il futuro, utilizzando e valorizzando il sapere dell’Università ed abbiamo deciso di provare a redigere un “progetto” che includesse non solo ipotesi di soluzione di alcuni grandi problemi calabresi (il sistema integrato di sicurezza – le attività economiche – l’energia – la sanità), ma anche proposte di riforma capaci di rinvigorire l’autorevolezza e l’efficacia della governance e la professionalità delle risorse umane a servizio della P.A. calabrese, con particolare riferimento alla macchina burocratica regionale. Insomma l’alzarsi per andare alla conquista del futuro per noi non era uno slogan, non dovevamo fare la campagna elettorale,volevamo “dare seriamente una mano”. Ed è stato così che sono venute fuori, pubblicate in due volumi raccolte in un cofanetto, idee complessive e proposte che hanno un titolo: “ISTITUZIONI PROPOSTE DI RIFORMA (Un <progetto> per la Calabria)”, che confidiamo possano essere utili al sistema politico-istituzionale calabrese, eletto dai concittadini a Marzo, col quale l’Associazione, se possibile, gradirebbe avere un rapporto trasparente e costruttivo, nell’interesse dei cittadini, come abbiamo avuto occasione di ribadire al Presidente del Consiglio Regionale, On.Talarico, come Ufficio di Presidenza dell’Associazione, proprio qualche settimana fa, nel corso di un cordiale incontro a Palazzo Campanella.
Proprio a conferma di questa volontà, avevamo proposto e realizzato,in collaborazione col Presidente del Consiglio, il 13 Luglio di quest’anno, la celebrazione del 40° Anniversario della prima riunione del Consiglio Regionale della Calabria, avvenuta il 13 luglio del 1970, circostanza questa, nella quale abbiamo ufficializzato e presentato alle Istituzioni regionali, lo ha fatto il Prof.Antonino Spadaro che l’ha curata, la Ricerca effettuata da docenti e ricercatori che lavorano nella Università Mediterranea, di Reggio Calabria, Facoltà di Giurisprudenza.
Il nostro impegno del 2010 ha prodotto anche un altro risultato che motiva il nostro orgoglioso servizio ai cittadini calabresi ed alle Istituzioni. Si tratta del Progetto “Ferramonti: dal Sud Europa per non dimenticare un campo del Duce”, voluto dalla ns. Associazione e progettato assieme alla Fondazione Internazionale Ferramonti per l’amicizia tra i popoli, presieduta dal Prof. Carlo Spartaco Capogreco, docente all’Università della Calabria, originario della Locride.
Abbiamo voluto e realizzato questa esperienza, prendendo spunto da un bando della Commissione Europea che si inquadra nel Programma “Europe for cityzens”. L’azione 4 i questo programma, che si rivolge direttamente alla società civile, aveva come obiettivo la conservazione della memoria per non dimenticare la shoah e, più in generale, le efferatezze progettate e programmate dalla dittatura nazi-fascista, per perseguitare e sterminare gli ebrei, nel corso della seconda guerra mondiale. Venuti a conoscenza del bando pubblico, in quanto collegati alla Commissione
Europea da una precedente esperienza rivolta alla divulgazione delle problematiche relative alla promozione della “Cittadinanza europea attiva”, abbiamo pensato che fosse opportuno partecipare al bando con un progetto sul campo di internamento di Ferramonti di Tarsia (CS), anche perché abbiamo immaginato che la “storia”, quella autentica, di questo “campo” dislocato in Calabria (Sud Europa), non fosse nota in Europa ed a Bruxelles. Deve essere stato proprio questo il motivo per cui su tutti i progetti presentati, il nostro ha avuto il privilegio di collocarsi al 2° posto, rispetto ai cinquanta selezionati e co-finanziati, tra i tanti presentati e provenienti dai 27 Stati dell’Unione Europea.
E’ stata una grande soddisfazione ed un impegno abbastanza gravoso,che iniziato a Ottobre del 2009 si è concluso con la presentazione dei risultati del progetto a Bruxelles il 9 novembre 2010.
Hanno partecipato alla sua realizzazione la nostra Associazione,la Fondazione Internazionale Ferramonti, col suo Presidente e con équipe di studiosi e docenti dell’Università della Calabria, 6 Scuole Superiori della Calabria.
Abbiamo dato alle stampe una pubblicazione, stiamo realizzando, con le immagini girate nelle diverse fasi di realizzazione del progetto un DVD, abbiamo coinvolto attraverso le sei Scuole Superiori (Istituto Professionale “S. Pertini” di Crotone; Istituto Professionale Servizi Alberghieri “Dea Persefone” di Locri; Liceo Scientifico “N. Pizi” di Palmi; Istituto Tecnico Commerciale “V. Cosentino” di Rende; Liceo Classico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme; Liceo Classico “M. Morelli” di Vibo Valentia) 180 giovani studenti calabresi(30 per ciascun Istituto), abbiamo realizzato 12 giornate complessive di laboratorio presso i diversi Istituti ed abbiamo svolto una essenziale attività di formazione dei docenti delle Scuole Superiori coinvolte nel progetto.Le foto intercalate riguardano le diverse fasi del progetto ed in prevalenza offrono le immagini dei docenti e degli studenti che hanno partecipato alla sua realizzazione,ai quali, assieme ai rispettivi Presidi, va il nostro caloroso ringraziamento.
E’ stata una esperienza indimenticabile, per noi e per tutti i partecipanti,per la bellezza, la essenzialità dei contenuti, la conoscenza di una storia sconosciuta a molti, a troppi italiani e calabresi. E’ stato un modo serio di rammemorare la storia del campo di internamento di Ferramonti di Tarsia che spetterà, in futuro, proprio ed anche alla nostra Associazione, far rivivere nel ricordo delle nuove generazioni, perché tragedie di questa gravità e portata non abbiano a ripetersi.
Lo abbiamo vissuto con forte partecipazione questo progetto, perché convinti di doverlo interiorizzare noi per primi, avendo avuto la fortuna di venire a contatto con la Fondazione Ferramonti, fortemente motivata in quest’opera e con persone speciali che la storia di Ferramonti hanno approfondito immedesimandosi e mettendo in gioco le loro stesse persone. Ma la realizzazione di questo progetto, resterà nella nostra memoria anche per due circostanze umane cariche di significati, che, in partenza, nessuno avrebbe potuto immaginare,trattandosi di eventi che caratterizzano l’inizio e la fine della vita.Della Delegazione che si è recata a Bruxelles per presentare ai Dirigenti dell’Agenzia EACEA della Commissione Europea i risultati del progetto, dove ci ha fatto piacere incontrare anche il nostrocorregionale, l’On. parlamentare Europeo Mario Pirillo, avrebbero dovuto far parte alcune persone che con noi hanno valorosamente concorso e collaborato per la progettazione prima e la realizzazione, dopo, del progetto. E’ accaduto che i due eventi estremi della vita: la nascita e la morte, non hanno permesso alla d.ssa Veronica Ossino, giovane madre per la prima volta qualche settimana prima della partenza ed alla Prof.ssa Nadia Capogreco, di essere assieme a noi. Attoniti e sgomenti per questo evento luttuoso, che ha impedito anche al Presidente della Fondazione, fratello della Prof.ssa Nadia, di essere assieme a noi come programmato, siamo stati prossimi a decidere di non partire. Ma avevamo prenotato il volo e l’albergo per l’intera delegazione;
come fare? Con una grande tristezza nel cuore ed una grande sofferenza che ci ha accompagnati fino al ritorno, abbiamo ragionato e ci siamo detti che anche per lei, per la Prof.ssa Nadia, che aveva profuso tutto il suo impegno per la migliore riuscita del progetto,dovevamo partire e fare il nostro dovere. Così abbiamo fatto ed il suo ricordo, la sofferenza per questo distacco, che abbiamo patito come di una persona cara, la gioia per averla incontrata, ci fanno ancora compagnia. A Bruxelles i Dirigenti dell’Agenzia incaricata dalla Commissione Europea hanno ascoltato con interesse ed attenzione la nostra relazione ed a conclusione dell’incontro hanno manifestato la loro soddisfazione per il lavoro realizzato.Giusto al ritorno da Bruxelles ci attendeva la nostra Assemblea dei soci, quella novembrina, che dedichiamo, di norma, ai programmi per l’anno nuovo.
Ne abbiamo discusso a lungo sull’attività per il 2011. Su tutte le altre cose che ci ripromettiamo di fare, ne campeggiano due che l’Assemblea ha condiviso. L’iniziativa per riflettere sui 40 anni di vita della Regione (avendo già realizzato la parte celebrativa), per rintracciare le “nostre responsabilità” calabresi, cercare di ovviarvi per il futuro, chiamando a raccolta l’intera classe dirigente calabrese, per costruire un futuro diverso e migliore per le nuove generazioni. L’altra iniziativa, quella che riguarda il 150° Anniversario della Unità d’Italia che pensiamo di realizzare assieme alla sezione calabrese dell’Associazione ex parlamentari ed al Consiglio Regionale della Calabria. Proprio qualche giorno prima di chiudere l’Agenzia, abbiamo incontrato l’Assessore regionale alla Cultura e ai Beni Culturali prof.Mario Caligiuri.E’ stato un incontro proficuo ed utile, nel corso del quale abbiamo avuto la opportunità di illustrare all’Assessore le attività dell’Associazione e di essere informati sul programma di lavoro dell’Assessorato, sia per quanto riguarda la Scuola che l’Università, oltre che della Cultura e dei Beni Culturali. In un comunicato stampa abbiamo manifestato la nostra soddisfazione per l’inizio di un rapporto che pensiamo possa tornare utile per l’esercizio delle reciproche responsabilità, nell’interesse della Calabria e dei cittadini calabresi.
Ma del 2011 tratteremo più diffusamente nel prossimo numero dell’Agenzia.
A tutti i nostri lettori, in particolare ai nostri Soci, il più caro augurio per le Festività di fine anno.

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