Non ci vediamo, insomma, da tanti mesi ed è naturale e giusto chiedere scusa per questo pesante ritardo. Ma non si è trattato di vagabondaggio, bensì di un tempo di effettivo superlavoro e dell’accavallarsi di eventi ed accadimenti imprevisti ed imprevedibili, sia nella vita istituzionale regionale che in quella della nostra Associazione.
La vita istituzionale della Regione, tuttavia, è stata abbastanza narrata e documentata dal sistema della comunicazione – carta stampata e TV – a noi spetta il compito di colmare la lacuna costituita dalla mancata divulgazione di notizie riguardanti la attività della nostra Associazione.
Abbiamo vissuto, tuttavia, anche noi la vita istituzionale dell’Ente Regione, che abbiamo seguito con attenzione ed assiduità lungo il tormentato cammino dal giorno delle elezioni a quello odierno, con quotidiana sofferenza, comune a tutti i calabresi. Tante volte è sembrato di trovarsi alla vigilia di decisioni importanti per il funzionamento normale dell’Ente ed altrettante volte, puntualmente, le aspettative di avvio normale della legislatura sono state aggiornate a nuova data.
Ci eravamo prodigati prima della consultazione elettorale del novembre 2014 di inviare, come da nostra abitudine consolidata, ai candidati Presidenti, un documento – memoria di carattere politico e programmatico (pubblicato su OC n. 3/2014 del novembre 2014) per la nuova legislatura e, ad elezioni avvenute, preso atto del risultato elettorale, abbiamo sperato come tutti i cittadini calabresi, che, in maniera rapida ed efficace, riprendesse la vita istituzionale.
Problemi di carattere politico e programmatico hanno, purtroppo, ritardato ogni adempimento statutario riguardante l’avvio della legislatura.
A complicare ulteriormente la situazione sono sopraggiunti provvedimenti della Magistratura riguardanti le modalità di utilizzo, nella passata legislatura, dei contributi erogati a favore dei Gruppi Consiliari, nei quali sono rimasti coinvolti anche alcuni Consiglieri rieletti e già nominati componenti dei nuovi organi statutari.
A valle di queste ultime difficoltà, tuttavia, il Presidente della Regione ha potuto varare la nuova Giunta regionale (vedi pag. 3) e proprio mentre andiamo in stampa, ci giunge notizia che il Consiglio regionale ha provveduto alla elezione del nuovo Presidente del Consiglio (vedi pag. 4).
L’Associazione nel corso di questi mesi ha dato corso alle sue attività programmate a valle delle decisioni assunte dall’Assemblea dei soci.
Nel nostro piccolo, abbiamo tentato di lanciare lo sguardo oltre la siepe per tentare di capire dove si trova e dove va la Calabria, nel più generale contesto dell’Italia e dell’Europa.
Il 2015 della vita sociale credo che sarà ricordato come uno tra gli anni più significativi; intanto perché è l’anno di inizio di una nuova legislatura, dopo l’interruzione traumatica della precedente, ma anche per l’ambizioso programma messo in cantiere, dopo un 2014 scoppiettante, nel corso del quale abbiamo pubblicato gli atti di tre Seminari da noi realizzati su argomenti decisivi per la vita dei calabresi ed il futuro della nostra terra (vedi sintesi relazione del Presidente Priolo all’Assemblea dei soci del 10 giugno u.s. sull’attività svolta nel corso del 2014, riportata a pagina 2).
La Conferenza sul tema: “Il Mediterraneo: così vicino, così lontano. Nuovi scenari per una nuova Calabria ed un nuovo Mezzogiorno” – svolta nella Sala “F. Monteleone”di Palazzo Campanella – sede del Consiglio regionale della Calabria nei gg. 13 e 14 aprile u.s. ha costituito nello stesso tempo un punto di arrivo e di partenza per le nostre attività sociali:
a) un punto di arrivo perché l’ultima tappa del lavoro realizzato in collaborazione col CENSIS, che prevedeva, appunto, una Conferenza sul Mediterraneo;
b) un punto di partenza perché con questo evento l’Associazione ha inteso inaugurare, come vedremo già da questo numero, un cammino di riflessioni ed iniziative concrete, per individuare nuovi scenari di sviluppo per la nostra Calabria e l’intero Mezzogiorno, una sorta di nuova scommessa da segnalare all’intera classe dirigente pubblica e privata della nostra Regione, per provare a sconfiggere il sottosviluppo economico-sociale che fin qui l’hanno relegata nel ruolo di cenerentola del Paese.
Non si tratta di una presunzione ma più modestamente di una viva e grave preoccupazione segnalata dai più significativi indicatori economici, sociali e finanziari e, dunque, di una sensibilità antica che vuole misurarsi con le persistenti difficoltà e concorrere, per quanto le è possibile, a condividere il disagio dei calabresi e delle istituzioni democratiche che hanno il dovere primario di provvedervi.
Come si potrà notare, in questa prima iniziativa abbiamo provato, riuscendovi, a coinvolgere prestigiosi istituti sociali di riconosciuta autorevolezza (il CENSIS) e studiosi di riconosciuta esperienza, provenienti da nostri Atenei e da Università prestigiose d’Italia, oltre che operatori economici istituzionali.
Le riflessioni della nostra iniziativa sono in corso di stampa proprio in questi giorni e, a seguire, l’Associazione valuterà presto la opportunità di organizzare nelle maggiori città calabresi occasioni di dibattito per approfondire la problematica oggetto della Conferenza.
Questa pubblicazione sarà la prima di una “collana Mediterraneo” cui pensiamo di dar vita, per animare un fecondo dibattito mirato a coinvolgere e sostenere gli operatori economici privati e pubblici, testimonianza concreta della volontà di fare un lavoro utile di ricerca, per affrontare meglio attrezzati i problemi riguardanti la crescita civile, sociale ed economica della nostra terra.
Continueremo ad utilizzare, ancora per il futuro, la provocazione da cui siamo partiti: “indagare, assieme a chi, per avervi lavorato, sicuramente ne potrà sapere più di noi e – dunque – potrà aiutarci a meglio focalizzare per il futuro la nostra capacità di progettare l’avvenire sperato, consapevoli che dovranno essere i calabresi ed i meridionali gli attori della rinascita, della crescita e dello sviluppo dei rispettivi territori.
Più di 150 anni di storia testimoniano che nessuno è disposto “a fare per noi in nostra vece” e sono già tanti ed in continua crescita gli studiosi – sociologi, economisti, politologi, anche imprenditori – italiani ed europei – convinti che “il decollo del Sud è la condizione chiave per la crescita dell’intera Italia”.
Siamo convinti anche noi che occorre alzare le antenne e collegarsi come Calabria e non solo sotto l’aspetto istituzionale, ai nuovi fermenti presenti nel Mezzogiorno, per utilizzare al meglio ed al completo le risorse nazionali e comunitarie, in maniera mirata ad aprire nuovi scenari allo sviluppo, guardandosi in casa, ma allargando, altresì, lo sguardo all’intero bacino del Mediterraneo – una risorsa dentro la quale vivere e prosperare, piuttosto che un pericolo od una minaccia o, ancora, una pura e semplice via d’acqua di collegamento, di passaggio dall’est (Medio Oriente) all’ovest (Atlantico), o dal Sud (Africa) al Nord (Europa).