Programma sociale per l’anno 2008

deliberato dall’Assemblea dei Soci del 27/10/2007

La relazione del Presidente Priolo e le conclusioni dell’Assemblea dei soci, oltre a mettere in luce la precarietà della situazione politica ed istituzionale del Paese e della Calabria, si sono occupate della formulazione del Programma di attività sociali per l’anno 2008 e del relativo Bilancio di previsione.

L’azione del Governo risulta frenata dalla presenza di una risicata maggioranza al Senato della Repubblica e messa a repentaglio da una frammentazione politica e da interessi di parte contrapposti che mettono a rischio l’approvazione delle leggi fondamentali per il funzionamento dello Stato, la crescita economica e sociale, il ruolo internazionale del nostro paese.

 Si tratta di difficoltà strutturali, effetto di una scellerata legge elettorale votata dal centrodestra alla fine della passata legislatura, che non garantisce al Governo né stabilità, né governabilità. Una legge elettorale che non può non occupare il primo posto dell’agenda dei lavori parlamentari, per disegnare le innovazioni necessarie a rinvigorire il sistema politico italiano e conferirgli, assieme alle poche urgenti riforme costituzionali necessarie, la affidabilità e la sicurezza di poter garantire ai cittadini le attese risposte ai loro problemi.

In siffatta condizione di difficoltà, diventa precario il funzionamento del sistema democratico e vani risultano i tentativi di trovare lo spirito giusto per superare le contrapposizioni originate da un bipolarismo che non soddisfa più nessuno, che finisce con lo snaturare la stessa vita dei Partiti, lanciati alla ricerca di una visibilità fine a se stessa che, essendo per essi ragione di vita finisce col rimuovere l’interesse generale, col quale entra in conflitto, dominata com’è dall’imprescindibile esigenza di apparire. La estrema frammentazione politica che ne deriva, è causa ed effetto, allo stesso tempo, di un sistema maggioritario che non regge più alla prova di assicurare al paese l’azione di governo necessaria per tenere il passo dell’Europa e delle grandi democrazie occidentali. Si finisce, dunque, col navigare a vista su tutti i fronti, col rischio di perdere la bussola e smarrire le stesse nobili preoccupazioni di preservare i valori fondanti della comunità nazionale, così bene fissati nella Carta Costituzionale.

Anche la Calabria versa in una condizione di stagnazione. A differenza di quanto accade in Parlamento, tuttavia, in Calabria la maggioranza di governo non ha problemi numerici. I problemi sono di altra natura. Manca in Calabria una politica avveduta ed efficace, capace di invertire la rotta del degrado civile, economico e sociale, e dare senso alle speranze ed alla condizione di precarietà delle nuove generazioni. Sui problemi si avverte il senso del galleggiare, piuttosto che percepire una laboriosità intensa, operativa, finalizzata all’abbattimento degli sprechi ed al contenimento della spesa di funzionamento, per fare spazio ad una politica di investimenti selettivi, di crescita economica e di creazione di posti di lavoro.

Si è parlato nelle ultime settimane, nei corridoi del palazzo, di possibili modifiche statutarie per eliminare la limitazione esistente alla nomina degli Assessori esterni. Quasi che i problemi della Calabria fossero ancora la creazione di nuove caselle da riempire; una scelta che immediatamente bilancerebbe l’altra, appena sussurrata, di ridurre il numero dei Consiglieri Regionali a come erano negli anni 70. Quegli anni, in verità, andrebbero ricordati non solo per questo, ma, soprattutto, per la tensione ideale, per la passione civile che animarono molte scelte di dedicarsi alla politica e di viverla come servizio al bene comune, oltre che per il gusto e la voglia di discutere, di dibattere, di legiferare.

Se si dovesse rivedere lo Statuto, noi pensiamo che il primo argomento da affrontare dovrebbe essere quello di dare valenza e dignità statutaria ai controlli. Dopo la più grande piaga che è la “ndrangheta”, che paralizza la stessa propensione all’iniziativa imprenditoriale e deturpa il volto della Regione, la Calabria ha il problema di dare corpo e organizzazione ad un sistema di autocontrollo che supporti la domanda di legalità e trasparenza che viene dai cittadini e dal mondo dell’impresa, disponibili ad investire sul nostro territorio per implementare le risorse locali ed utilizzare, a fine di sviluppo (non solo di servizi), la grande infrastruttura rappresentata dal Porto di Gioia Tauro. Non possiamo continuare a far finta di nulla ed assistere inerti alla frase con cui si concludono tutti gli atti deliberativi….ai sensi della legge il presente atto deliberativo non è soggetto a controllo… Questo sistema porterà prima o poi la Regione al fallimento, alla deriva, alla perdizione. Dobbiamo cambiare con urgenza questo modo di amministrare.

“….etica della convinzione e della responsabilità…si completano a vicenda e solo congiunte formano il vero uomo, quello che può avere la “vocazione alla politica”  Max Weber, la politica come professione

A tutti i Consiglieri regionali, l’Associazione rivolge un accorato appello perché siano essi, nella loro piena responsabilità ed autonomia, a sentire l’orgoglio di operare questa “bonifica” del modo di amministrare, ad alzare un argine al degrado e produrre buona politica, quella che prescinde dall’interesse personale e “di casta” e si misura con risultati positivi per i cittadini, per le famiglie, per i giovani. Prima che sia troppo tardi.

Quanto ai programmi per il 2008, l’Associazione si ripromette di proseguire nel suo impegno di analizzare e proporre azioni efficaci a realizzare una politica attiva nelle aree interne, nei Parchi, sulla montagna calabrese, che sono la più grande risorsa del nostro territorio, sulla quale l’attenzione, le iniziative, i programmi, le sinergie, dovrebbero essere particolarmente curati ed implementati.

Sul terreno istituzionale, l’Associazione attiverà, d’intesa con l’Università, una ricerca rivolta ad individuare le ipotesi utili ad un efficace riordino del sistema calabrese delle Autonomie, nel quadro della legislazione che viene avanti a livello nazionale e proseguirà il suo lavoro di analisi e proposta sul sistema universitario calabrese, un terreno sul quale la Calabria si gioca le sue prospettive di vivere e crescere.

Sul terreno sociale, l’Associazione si attiverà per promuovere una ricerca rivolta ad analizzare la situazione del mercato del lavoro in Calabria, in particolare sulle azioni possibili per combattere la disoccupazione, il lavoro precario, il lavoro nero, l’illegalità nella selezione delle risorse umane da impiegare nella pubblica amministrazione.

L’Associazione, inoltre, ha deciso la organizzazione di due Conferenze: la prima avrà come tema “La Calabria ed il Mediterraneo: relazioni, problemi ed opportunità”, la seconda “La Calabria ed il lavoro: un diritto ancora negato.”

Proseguirà, infine, nel 2008 l’azione sociale avviata quest’anno di aiuto ai “Bambini dell’Africa”.

L’Assemblea dei soci si è conclusa con l’unanime approvazione del programma e del Bilancio di previsione per l’anno 2008.

DOBBIAMO SCEGLIERE UNA FOTO DEI BAMBINI DELL’AFRICA.