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editoriale.gifI sacri testi della lingua italiana danno questa definizione della parola “sinergia”: cooperare, operare con, agire insieme. Noi la scomodiamo perché siamo convinti che una metodologia di governo e di lavoro “sinergica”, se attuata con sistematicità e sufficiente convinzione, produce maggiori e migliori risultati. Se volessimo portare qualche esempio, stando al territorio, potremmo affermare che in alcune Regioni, dove la cooperazione nel settore produttivo ha raggiunto livelli di quasi sostituzione, sicuramente di grande concorrenzialità con la grande impresa, potremmo rifarci alla Toscana ed all’Emilia Romagna; se volessimo indicare una sinergia nella filiera industriale potremmo indicare il settore auto (ricerca e progettazione – costruzione e stoccaggio – produzione pezzi di ricambio) e riferirci al Piemonte.

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sommario_2_1.gifAltri esempi di possibili sinergie potrebbero essere la concertazione sociale e quella istituzionale:la prima riferibile alla consapevolezza che la rappresentanza degli interessi trova un limite e contestualmente una esaltazione nel tenere
conto che interessi concorrenti sono meglio tutelati quando interviene la contestuale rappresentazione e composizione di essi.

Non è facile, certo, cooperare. In Calabria, per esempio, non ci sono esempi evidenti (qualcuno ci sarà, ma non è esemplare o non è noto come tale, non è trainante). I casi di mancanza di sinergia sono, invece, innumerevoli e si riscontrano ad ogni pié sospinto.

La considerazione serve a dimostrare che non solo la nostra Regione è scarsamente produttrice di materie prime, ma a mettere in evidenza come essa fatichi a creare sinergie tra le poche risorse che essa possiede, che, piuttosto che essere considerate “miniere” dovrebbero costituire vere e proprie “risorse” da utilizzare.
Una grande risorsa potrebbe essere:

  • il mare, ma, per ragioni evidenti (i problemi di erosione delle coste, il deficit del settore della depurazione che compromette la qualità delle spiagge, materia prima del turismo balneare, ridotta incidenza delle attività di lavorazione dei prodotti del mare, sia con riferimento alla produzione di reddito che come fonte di lavoro), non lo é;
  • la montagna, i cui indici di boscosità primeggiano in Italia…ma, in mancanza di programmi e progetti a larga scala, generabili da una forte sinergia pubblico-privata, non lo è;
  • la posizione geografica e la condizione climatica della nostra Regione, crocevia di civiltà e di migrazioni, al centro del Mediterraneo (lo dimostra il successo del porto Gioia Tauro), a metà strada tra l’equatore ed il polo Nord, ma chi se ne ricorda fino al punto da produrre una ricerca capace di evidenziare le opportunità e suscettività che essa può generare a favore della qualità della vita e della capacità di sviluppo economico-sociale del territorio. Ma chi si occupa, in maniera organica e sinergica di questa nostra risorsa?;
  • la rete ecologica calabrese, dal Pollino all’Aspromonte, che cattura al suolo anidride carbonica e libera in atmosfera quantità considerevoli di ossigeno, un primato poco conosciuto e poco utilizzato per far valere, in sede nazionale, il contributo della Calabria al miglioramento della qualità dell’aria.

A fronte di tutto questo lavoro serio e rivolto non solo al presente, ma, soprattutto, al futuro delle nuove generazioni, chi si esercita a generare sinergie?

Lo chiediamo al Presidente della Calabria, supremo coordinatore della politica regionale a cui i cittadini calabresi hanno conferito mandato di accompagnare la Calabria verso la…normalità.

Glielo chiediamo con riferimento a tre azioni di cui, in maniera drammatica, si avverte il bisogno:

  1. il coordinamento degli Assessorati. Sebbene il mutato sistema elettorale abbia generato l’elezione diretta del Presidente, la maggioranza necessaria per portare a termine la legislatura ed il potere di nomina e revoca degli Assessori, agiscono, oggi come sempre in verità, come veri e propri Ministeri;
  2. la concertazione istituzionale;
  3. la concertazione sociale. E’ questo complesso meccanismo dell’azione di governo che genera le sinergie, le imposta, le propone, le realizza.

Anche questa è una condizione fondamentale per aiutare la Calabria a “vivere e crescere”, come diciamo noi.