Il processo opposto alla “desertificazione” è la “fertilizzazione”.
Contrapposizione che sta alla base dell’iniziativa promossa dall’Associazione fra ex consiglieri regionali in programma il 13 giugno, con inizio alle 10, all’Università della Calabria di Arcavacata di Rende dal titolo: «Programmazione, sviluppo e territorio per la fertilizzazione del sistema Calabria». È il primo di una serie di incontri sul tema che l’Associazione presieduta da Stefano Arturo Priolo ha programmato in occasione del 35° anniversario della sua nascita. C’è un fine, però, non celebrativo ma che guarda al presente e, soprattutto, al futuro della regione partendo dall’analisi dei fenomeni che rischiano di accentuare il processo di desertificazione demografica e culturale già in atto da alcuni anni. Basti pensare ai recenti indicatori su giovani e povertà che inducono a mettere in campo ogni strategia possibile per superare le attuali criticità. L’appuntamento in agenda il 13 giugno si propone non a caso di individuare e condividere strumenti e politiche volti a contribuire a far crescere il cosiddetto “Sistema Calabria”, guardando alla crescita dignitosa del territorio e dei cittadini di oggi e, soprattutto, domani. Non è un caso che il convegno si rivolga in particolare ai giovani che rappresentano il futuro della nostra regione. Ed anche la scelta di una sede universitaria non è casuale, guardando proprio in questa prospettiva. L’evento coinvolgerà la stessa Università della Calabria, ma anche la Svimez con cui l’Associazione fra ex consiglieri regionali collabora da anni. Con il suo presidente Giannola sarà affrontato un tema di grande attualità: «Opportunità e prospettive attraverso il Pnrr». A seguire, interverranno: Vincenzo Carrieri, ordinario di Scienza della finanza presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’UniCal che contribuirà ai lavori con una propria relazione; Vittorio Cirò Candiano, ex direttore generale del Dipartimento Bilancio della Regione Calabria e docente universitario; Vincenzo Falcone, già segretario generale presso il Comitato delle Regioni dell’Unione Europea a Bruxelles, socio dell’Associazione ed autore del volume “Calabria, bagliori oltre la siepe”. Pubblicazione, spiega alla vigilia dell’incontro Stefano Priolo, «da cui abbiamo preso anche lo spunto per progettare questa serie di incontri per contribuire alla “fertilizzazione” della Calabria e, non mi stanco di ripeterlo, soprattutto a favore dei giovani, i calabresi di domani». Le conclusioni di questo primo incontro sulla “Fertilizzazione del Sistema Calabria” saranno curate dal vice presidente dell’associazione degli ex consiglieri calabresi, l’ingegner Ernesto Funaro, già docente universitario, sul solco del convegno «Un nuovo Sud è possibile» promosso, a Napoli, il 13 marzo scorso dall’Associazione ex consiglieri regionali della Campania insieme all’Associazione ex parlamentari. Ad aprire i lavori il presidente dell’Associazione Stefano Arturo Priolo, porterà il saluto istituzionale il pro-rettore dell’Unical, Patrizia Piro. Mentre terranno un intervento programmato i presidenti di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli, e dell’Ordine degli Ingegneri (che ha patrocinato il convegno), Marco Ghionna. Invitato il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, interverrà, inoltre, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. A moderare l’incontro sarà, invece, Riccardo Liguori, giornalista professionista e neo direttore responsabile del periodico Opinioni Calabria, storico organo di informazione sulle attività dell’Associazione fra ex consiglieri regionali. In 35 anni di storia, l’associazione ha promosso diversi eventi di questo spessore, contando più di cinquanta tra convegni, documenti, ricerche-studi e pubblicazioni. Con la finalità, in coerenza con la legge regionale istitutiva, di promuovere il confronto sul territorio, coinvolgendo i rappresentanti politici e gli enti locali territoriali, insieme al sistema produttivo, il mondo della scuola ed ecclesiastico e tutti gli altri attori del territorio, per raccogliere, spiega ancora Priolo, «quel sentimento unitario di cambiamento di cui ha bisogno la nostra regione e trasformarlo in un nuovo e permanente stile di vita di una Calabria unita e compatta in tutte le sue diversità».