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EDITORIALE di Stefano A. Priolo

Sarà un anno cruciale il 2010; compie 40 anni l’istituzione della Regione Calabria, nata nel 1970, come le altre Regioni d’Italia a Statuto ordinario. Una ricorrenza che si incrocia con le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione del Presidente della Regione.
Un anno impegnativo, dunque, per la rappresentanza istituzionale di oggi, ma anche per noi, per l’Associazione che riunisce tutti i Consiglieri delle passate legislature.
Sono già trascorsi, così, i primi due lustri del terzo millennio e si apre col 2010 il terzo: il tempo, implacabile, ci avverte, dunque, che dobbiamo fare in modo di utilizzarlo bene facendone tesoro, piuttosto che buttarlo al vento.
Proprio per questo, siamo al lavoro per realizzare il programma che l’Assemblea dei soci ha varato per l’anno appena iniziato.
Per il 21 di gennaio l’Associazione ha indetto a Lamezia Terme – (Sede regionale Unioncamere – S. Eufemia di Lamezia Terme) il Seminario di avvio delle attività del Progetto Europe for Citizens’: “FERRAMONTI: dal Sud Europa per non dimenticare un campo del DUCE”, alla presenza delle 6 Scuole partners dell’Associazione nella realizzazione delle attività previste nella proposta progettuale. Si tratta di una iniziativa della Commissione
Europea, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Paesi Membri alla costruzione della “Nuova Europa”, un tema al quale la nostra Associazione è particolarmente sensibile, convinta della importanza che i cittadini calabresi crescano con la consapevolezza di essere, non solo anche cittadini italiani ma anche cittadini europei.

Sovente accade che nelle realtà periferiche dell’Unione Europea il “valore Europa” sia percepito solo ed in quanto Istituzione che eroga risorse economiche per lo sviluppo.
Ancora a Lamezia Terme (Nicastro – 23 gennaio 2010 h. 9,30 – Teatro Umberto) si realizza la prima iniziativa nazionale congiunta in Calabria dell’Associazione ex Parlamentari della Repubblica Italiana e della nostra Associazione Il tema del Convegno sarà “UN MARE AMICO” e vi parteciperanno relatori ed esperti di chiara fama, oltre a Parlamentari, Consiglieri ed ex Consiglieri Regionali. E’ previsto anche un intervento conclusivo del Presidente della Regione Calabria On. Agazio Loiero.
Ma anche la Calabria è bene che si rimetta a lavorare.
Inutile negare, infatti, che la scadenza di maggiore interesse per la nostra Regione e per l’elettorato è rappresentata dalla data già fissata per la votazione che dovrà provvedere al rinnovo del Consiglio Regionale: 28 e 29 marzo 2010.
E’ tempo, dunque, per tutti, di bilanci e di verifiche ed i Partiti affilano le armi della democrazia per un duello che si preannuncia all’ultimo voto, pur di conseguire il risultato utile per la vittoria.
Ascolteremo con l’attenzione che meritano i candidati Presidenti degli schieramenti che si confronteranno, auspicando che l’occasione sia utile per parlare con sincerità e lealtà della condizione del cittadino calabrese e delle comunità in cui esso vive, rappresentate anche in rapporto alla realtà delle altre Regioni d’Italia.
Un’occasione importante anche per definire e progettare il ruolo della Calabria, una Regione periferica d’Europa, possiamo dire avamposto dell’Europa al Centro del Mediterraneo, con tutte le conseguenze, le responsabilità e le suscettività che questa condizione rappresenta. In questi anni, nelle nostre frequenti riflessioni su: “La Calabria che vorremmo” ci siamo occupati di problemi che riguardano le nostre latenti “emergenze” e di altri che attengono,invece, al futuro della nostra terra, guardando ai bisogni, soprattutto, delle nuove generazioni, il cui futuro abbiamo il dovere di preparare, consegnando loro una eredità fatta di ricchezza di valori umani, di prosperità, di operosità e di un ambiente sempre più accogliente per l’uomo.
Per quanto riguarda le “emergenze” abbiamo soprattutto considerato il settore della Sanità e quello della produzione, riciclo e smaltimento dei rifiuti, da qualunque fonte prodotti, oltre che offrire la nostra spassionata e distaccata valutazione sulle disfunzioni e la mancata organizzazione della macchina burocratica.
Per quanto riguarda il futuro, non è un caso che abbiamo discusso e soffermato la nostra attenzione sul “Sistema universitario della Calabria”, sui “Parchi ed aree protette” di terra e di mare e su “Un progetto per la Calabria – Istituzioni e proposte di riforma”, elementi portanti per la elaborazione di un efficace programma integrato, autocentrato e sostenibile, di sviluppo della nostra terra e di crescita civile, sociale e democratica delle nostre popolazioni.
Abbiamo lavorato in queste direzioni e stiamo procedendo alla pubblicazione di questi contributi che offriremo al sistema democratico,alle Istituzioni ed alla società civile, come prodotto della nostra passione politica, della nostra vocazione democratica e della nostra esperienza istituzionale.
Il nostro lavoro non è stato e non può essere considerato un contributo di parte; esso è stato concepito e realizzato come tentativo di far prevalere nella riflessione pre-elettorale, una considerazione forte dei programmi di governo rispetto alle pure e semplici logiche di schieramento, di porre al centro del dibattito elettorale i problemi e gli ostacoli che si frappongono alla loro soluzione, una analisi rigorosa della difficile e complessa realtà, con l’intenzione di non sottovalutarli ma con la determinazione di affrontarli per rimuoverli, facendo tesoro dell’esperienza e della conoscenza.
E’ stata sempre presente nelle nostre riflessioni la gravità dei problemi riguardanti la sicurezza dei cittadini e della necessità che la organizzazione statuale sia sempre meglio organizzata per fare fronte al dilagare della delinquenza comune e della malapianta costituita dalla “ndrangheta” che detiene il primato tra le responsabilità
che hanno impedito alla Calabria di decollare. L’attentato alla Procura Generale della Corte di Appello di Reggio Calabria,per citare l’ultimo eclatante episodio di attacco alle Istituzioni, è la riprova che questa organizzazione criminale è la più potente, la più efferata (corrono ancora sulla rete dell’informazione le immagini della strage di Duisburg), la più radicata e, dunque, la più pericolosa, persino per lo sviluppo della democrazia nel nostro Paese.
Ma abbiamo anche considerato come, dopo 40 anni dalla nascita dell’Istituto Regionale, non si sia ancora completata la organizzazione funzionale dell’Ente, con la costruzione della “Cittadella” nel Capoluogo e con una normativa strutturata di organizzazione degli Uffici, che per un verso impediscono al potere politico di svolgere la sua funzione di programmazione, indirizzo e controllo e per l’altro compromettono i risultati attesi, a causa della ancora pesante discrasia tra buone pratiche necessarie in una sana, efficiente ed efficace organizzazione del lavoro e bisogni manifestati ma insoddisfatti, provenienti dal mondo delle famiglie, delle imprese, dal sistema delle autonomie locali e dal variegato mondo sociale (cooperazione, associazionismo e volontariato) che per produrre lavoro e ricchezza, per fornire servizi alla persona ed al territorio, si organizza in tanti piccoli mondi vitali, presenti nel tessuto della società calabrese. Occorre,insomma, rimettere i bisogni della gente
al centro dell’azione politica e concentrare la propria attenzione e riflessione sui programmi.
Proprio per queste motivazioni e per queste ragioni, l’Associazione sta elaborando un documento politico-programmatico da offrire alla responsabile valutazione dei candidati alla Presidenza della Regione e pensa di organizzare un dibattito sui contenuti per concorrere a supportare il volere dei cittadini che chiedono alla campagna elettorale non un dispiego di risorse economiche ma la organizzazione di occasioni di ascolto delle loro opinioni, di considerazione per i loro bisogni, di impegni onesti e credibili di ispirare la loro azione ed attività politica al servizio dell’interesse generale e del bene comune.

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