Estratto dalla relazione del Presidente all'Assemblea dei soci del 6 maggio 2006.
 

Cari amici,
L’Assemblea che teniamo nel 1° semestre dell’anno si occupa, di norma, dell’attività in corso, dell’aggiornamento del bilancio di previsione e dell’approvazione del conto consuntivo relativo all’anno precedente.
Anche quella di oggi, dunque, reca all’ordine del giorno, come avrete avuto modo di leggere, questi argomenti, oltre a quello, in questa circostanza abbastanza rilevante, che riguarda la applicazione anche agli ex parlamentari ed ex Consiglieri Regionali della normativa riguardante l’art. 1 – comma 54 della Legge 266/2005 (Legge finanziaria 2006).
C’è una circostanza, tuttavia, che rende particolarmente importante l’Assemblea di oggi ed è che essa si svolge subito dopo le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento ed appena all’inizio della nuova legislatura.
Come facciamo, ormai, da alcuni anni, dedichiamo, di solito a questi avvenimenti, per il rilievo che hanno nella vita della Repubblica, un momento di attenzione e qualche considerazione.
L’attenzione è d’obbligo, per corrispondere a quel bisogno interiore, che è dell’uomo, di interessarsi alla vita politica, a maggior ragione quando si tratta di uomini che in periodi brevi o lunghi della loro vita hanno avuto responsabilità istituzionali, di livello regionale o nazionale. Uomini, persone, che, animate da passione politica, hanno aderito ad una idea della politica, organizzandosi in Partiti e prendendo parte alla dialettica od alla disputa che con l’avvento della Repubblica, hanno dato corpo e sostanza alla democrazia. Persone alle quali la politica ed il suo evolversi offrono linfa vitale, atteso che la loro stessa esistenza è permeata di questo bisogno, profondamente umano, di prendere parte non tanto per tutelare interessi propri, quanto per concorrere, con la intelligenza ed il buon senso, alla costruzione di una realtà economica e sociale sempre più rapportabile ai bisogni dei meno abbienti, alla domanda di tutela degli indifesi, alla composizione armonica e giusta degli interessi organizzati.
E non v’è dubbio che il voto per il rinnovo del Parlamento, supremo rappresentante della volontà popolare, è il momento culminante delle scelte che contano, per attribuire la legittimazione a governare il Paese.{mospagebreak}
La prima considerazione che nasce spontanea, osservando questa tornata elettorale, è che essa è stata fortemente condizionata da una nuova legge elettorale affrettata alla vigilia, votata da una sola parte del Parlamento, che ha scompaginato ogni calcolo che l’ha preceduta, che ha sottratto al cittadino elettore, conferendola ai Partiti ed alle rispettive dirigenze nazionali, la potestà di scegliere gli eletti.
Molte ed anche autorevoli voci si sono levate contro cotanto scempio della democrazia, ma, forse, una riflessione più attenta, avrebbe potuto indurre a considerare come di questo potere insperato di scegliere gli eletti una volta presunta la quantità dei voti assegnati a ciascuna lista, i Partiti avrebbero potuto farne un uso migliore, componendo le liste con criteri innovativi e più prossimi al bisogno di qualificare al più alto livello possibile, per moralità, professionalità, competenza e rappresentatività le candidature, una volta che era stato sottratto alle lobbyes di vario genere il potere di scelta dei rappresentanti dei cittadini.
Ma così non è stato. In un concitato finale di legislatura, probabilmente anche per mancanza di orientamento e coraggio, tutti hanno preferito credere che il voto alla lista sarebbe arrivato non attraverso i candidati, come era avvenuto con la precedente legge elettorale, caratterizzata dalla preferenza unica, ma piuttosto da una propaganda ideologica, che da un lato è stata concepita come un referendum pro o contro Berlusconi e dall’altro come un referendum pro o contro i comunisti. Forse a questa considerazione occorrerebbe far seguito con una indagine scientifica rivolta a comprendere come e quanto certe intuizioni e certe variabili hanno giocato sul risultato elettorale.{mospagebreak}
Una seconda considerazione, ancora a caldo, può essere fatta sull’alta percentuale della partecipazione al voto, oltre l’83%. Si nutriva, alla vigilia elettorale, il timore che la abolizione del voto di preferenza potesse portare, per il mancato interesse rappresentato dal voto di scambio, una forte crescita della astensione dal voto.
Non è stato così. L’accentuazione, la esasperazione delle differenze, ideologiche e non, la estrema personalizzazione di una campagna elettorale giocata in grande parte sui media, (un nome accanto al simbolo di Partito e, per la prima volta, i confronti all’americana tra i rappresentanti delle due coalizioni), ha avuto ragione ed i cittadini elettori sono affluiti alle urne in misura superiore alla passata consultazione regionale e politica. E ciò malgrado la abolizione della preferenza.
Una terza considerazione si può accennare avendo riguardo al risultato elettorale.
Una serie di scricchiolii e tiepidezze, nell’ultimo anno della legislatura avevano avvertito che il cammino verso una democrazia bipolare nel nostro paese, non era né sicuro, né spedito e diverse opzioni politiche sembravano all’orizzonte per dare assetto e stabilità ad una lunga fase di transizione dalla I^ Repubblica verso nuovi approdi.
Il risultato elettorale sembra aver creato nuove consapevolezze e qualche innovazione nella formazione dei gruppi parlamentari che, invece, sembrano accelerare il cammino verso il bipolarismo. Staremo a vedere se, a mano a mano che interverranno le scelte per il Quirinale e per il Governo assisteremo a conferme o interverranno nuove smentite.{mospagebreak}
Personalmente credo che questa riflessione, così interessante per comprendere l’orientamento del sistema politico, possa e debba essere approfondita chiamando a raccolta studiosi ed appassionati a queste ricerche, importanti per capire dove stiamo e verso quale meta ci indirizziamo. Il sistema politico è la guida della democrazia e della società, sapere dove si indirizza può servire per anticipare e meglio orientare le scelte ed adeguare i programmi.
Il nostro dibattito sicuramente arricchirà queste poche considerazioni ed orienterà, nel merito, l’attività e la vita dell’Associazione.{mospagebreak}
C’è un’altra discussione, tuttavia, che può appassionarci. A me spetta soltanto il compito di accennarla.
La Regione, la nostra Calabria, al giro di boa del primo anno della corrente legislatura, merita uno sguardo attento, proprio perché nel nostro recente passato noi abbiamo manifestato interesse ed opzioni per la vita politica regionale.
Il consenso elettorale, rispetto all’anno scorso, considerando i risultati delle politiche, è sostanzialmente stabile; la coalizione di centrosinistra ha vinto al Senato ed alla Camera con uno scarto, rispetto alla Casa delle Libertà, molto prossimo a quello registrato alle elezioni regionali, anche se i travasi dentro le coalizioni, sono stati non pochi e non di poco conto, tanto da reclamare una riflessione attenta e consapevole.
Ma nella nostra Regione sono accaduti fatti politici che, pur non avendo originato grandi spostamenti di consensi tra le due coalizioni, hanno fatto registrare separazioni e smottamenti di consenso non trascurabili, destinati probabilmente ad avere qualche influenza sulla vita futura del governo regionale e della vita politica regionale.
Anche su questo versante qualche considerazione può essere utile.{mospagebreak}
La composizione delle liste per l’elezione dei rappresentanti in Parlamento dei cittadini, secondo quanto sancito dalla legge elettorale, ha consegnato alle strutture centrali di Partito un potere assoluto, senza accompagnarlo, come sarebbe stato auspicabile, dall’obbligo di svolgere le elezioni primarie per la scelta dei candidati. Questo potere centrale ha tagliato fuori da ogni partecipazione responsabile la periferia e, nel nostro caso, ha originato uno scontro all’interno di uno dei Partiti della coalizione di centrosinistra: la Margherita.
Appartiene alla cronaca il duro scontro tra il Presidente della Regione ed i vertici nazionali del suo Partito, che ha portato ad una divisione sul piano elettorale.
Ad alcuni è apparsa positiva la reazione messa in atto dal Presidente e dai suoi amici, culminata nella presentazione di liste separate, anche se collegate allo stesso candidato Presidente Romano Prodi, ad altri è sembrata abnorme, non proporzionata, per le conseguenze tutte negative, ipotizzabili in Calabria. La discussione continuerà sicuramente e merita un approfondimento sul versante, stavolta, delle forze politiche, per capire qual’è il livello minimo accettabile di democrazia interna, il rapporto tra Partiti ed Istituzioni, il rapporto tra Partiti e propri associati.
In ogni caso, non può essere condivisibile la lunga pausa nell’attività di governo e nei lavori del Consiglio; la Calabria, nella condizione in cui versa, non può permettersi questi lussi.
Anche su questa parte della relazione l’Assemblea potrà arricchire le considerazioni e decidere, se lo vuole, di parlarne apprendendo con iniziative specifiche quello che accade nel sistema politico.
Detto questo, mi sembra opportuno, ora, affrontare gli argomenti posti all’odg.{mospagebreak}

ATTIVITA’ SOCIALE ANNO 2005
Si sono tenute nell’anno due Assemblee di soci, n. 8 riunioni dell’Ufficio di Presidenza, n. 2 riunioni del Coordinamento Nazionale, n. 2 riunioni dell’Ufficio di Presidenza del Coordinamento Nazionale. Questo dimostra la vitalità ed il da fare intenso sia della nostra Associazione, sia del Coordinamento Nazionale. Sul piano politico è stato prodotto, a valle dell’Assemblea dei soci del 20 novembre 2004 il documento programmatico per le elezioni regionali del 2005 “Per una Calabria che vuole vivere e crescere”, inviato ai candidati a Presidente della Regione, con l’invito a tenerne conto in sede di “ presentazione del programma al Consiglio Regionale” e nell’azione di governo.
Il nostro contributo è stato portato anche a conoscenza dei cittadini elettori, con pubblicazione su “Il Quotidiano della Calabria”.
Altre volte, nel corso dell’anno, siamo tornati su argomenti specifici, per riaffermare alcune posizioni che ci sono apparse di sicuro rilievo per il futuro della Calabria e nell’Assemblea dei soci del Novembre 2005 abbiamo discusso approfonditamente dei problemi regionali, a valle dell’omicidio del collega Francesco Fortugno, Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria.
Tre fatti, tuttavia, hanno caratterizzato l’impegno sociale:

1) L’approvazione da parte della Commissione Europea di Bruxelles del Progetto “In.Form.Azione- Informazione, formazione e azione: un viaggio verso la nuova Europa”;(www.cittadini-europei.it)

2) La legge Finanziaria per l’anno 2006 (Legge 266/2005 – Art. 1, comma 54 e sua applicazione agli ex Parlamentari ed agli ex Consiglieri Regionali);

3) Il Seminario sul tema “La montagna calabrese e le sue risorse: il Parco Nazionale della
Sila” svoltosi presso il Centro visite “Monaco” del Corpo Forestale dello Stato a Taverna in
Provincia di Catanzaro, realizzato il 14 e 15 Ottobre, in collaborazione con l’Ente Parco
Nazionale della Sila.
Il progetto “In.Form.Azione”, che riguarda la promozione della cittadinanza europea attiva, che l’Associazione ha proposto, facendo seguito ad un avviso pubblico rivolto alla società civile dalla Commissione Europea, è stato approvato e co-finanziato con un contributo pari a 30.000,00 €uro, di cui 21.000,00 già erogati. Con delibera dell’Ufficio di Presidenza è stata decisa l’apertura di un nuovo c/c presso il S.Paolo – BN, sul quale fare affluire in entrata i finanziamenti del progetto ed in uscita le spese per la sua realizzazione, secondo il piano finanziario trasmesso in allegato al progetto. Si tratta di spese a destinazione vincolata, da documentare sulla base di Regolamenti comunitari, ed è questa la motivazione che ha indotto ad attivare un c/c specifico che, concluso il progetto e maturato ogni adempimento ad esso relativo, verrà estinto.
Il progetto ha preso avvio con la presentazione pubblica effettuata a Lamezia Terme il 29 Giugno 2005, alla presenza del dr. Falcone Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale e del Sindaco di Lamezia prof. Speranza ed ha visto coinvolti come partners le seguenti Associazioni che non hanno finalità di lucro:
1) L’Associazione Culturale “18 settembre 2003” – Santo Stefano in Aspromonte (RC);
2) L’Associazione civica “ Il Cittadino”- ONLUS di Crotone;
3) L’Associazione “Centro d’iniziativa Riforme – Democrazia – Diritti”
4) L’Associazione “La Città futura” di Cosenza.
Sono attualmente in corso di realizzazione i laboratori organizzati dai partners. I primi tre si sono già tenuti a Locri – Reggio Calabria e Crotone, mentre i successivi due si svolgeranno a Cosenza e Nicastro-Lamezia Terme, lunedì e martedì della prossima settimana.
Se tutto procederà bene, come speriamo, a conclusione del progetto i partners potranno candidarsi a svolgere in maniera sistematica sul territorio calabrese il ruolo di “Antenne locali” della Commissione Europea per la promozione della cittadinanza europea attiva.
A conclusione del progetto organizzeremo il Seminario finale, nel corso del quale esporremo i risultati raggiunti e, per questa circostanza, dirameremo l’invito a partecipare a tutti i nostri soci, sollecitando la loro presenza.{mospagebreak}

Quanto alla Legge finanziaria 2006, come sappiamo, essa, tra le altre cose, ha previsto una decurtazione del 10% alle indennità di carica dei parlamentari, dei Consiglieri Regionali e di altre figure istituzionali rappresentative pubbliche.
Si è discusso a lungo, prima, durante e dopo l’approvazione di questa norma se essa dovesse avere un riferimento diretto anche nei confronti degli assegni vitalizi corrisposti agli ex parlamentari ed agli ex Consiglieri Regionali (comunicazione nella parte del sito riservata ai soci).
Più avanti mi soffermerò quanto necessario su questo punto.
Il Seminario di Taverna, al quale ha partecipato anche il Presidente della Regione, oltre all’Assessore Regionale all’Ambiente Tommasi, al Vice Presidente del Consiglio Regionale Occhiuto ed al Consigliere Regionale Pino Gentile, è stata per noi l’occasione per ribadire l’interesse dell’Associazione per le politiche ambientali e, segnatamente, per le aree protette della nostra Regione, una sensibilità che ci ha visti attori di altri appuntamenti in Calabria, con iniziative specifiche su “Parchi ed aree Protette in Calabria: una risorsa”, “ Una politica per la montagna calabrese “ .
Una sensibilità ed un interesse questo, per l’Associazione, che prevede anche nel 2006 un appuntamento ancora in Sila, questa volta nella Sila cosentina, per aiutare la politica a riscoprire e valorizzare la montagna calabrese, che offre cospicue possibilità di sviluppo sostenibile del territorio regionale. Anche questa iniziativa sarà organizzata in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila.
Non mi soffermo oltre sull’attività spicciola svolta nel 2005 che i nostri soci conoscono a seguito della informazione che, spero in maniera completa e tempestiva, l’Ufficio di Presidenza assicura.

Stefano A.Priolo