Due sessioni di lavoro intense di riflessioni su montagna, aree interne ed aree protette della Calabria hanno caratterizzato il Seminario sul tema: “Parchi di Calabria e turismo sostenibile: infrastrutture, programmi, risorse e sinergie”, organizzato dall’Associazione degli ex Consiglieri Regionali della Calabria e
dall’Ente Parco Nazionale della Sila, nella cornice del magnifico Centro visite del Corpo Forestale dello Stato di Villaggio Cupone nel Comune di Spezzano della Sila.
Dopo il saluto del Sindaco di Spezzano Gigli e dell’Assessore Lecce,in rappresentanza della Provincia di Cosenza, ha introdotto i lavori e relazionato sul tema il Presidente dell’Associazione Stefano Arturo Priolo che, partendo dall’amore per la montagna calabrese, per le sue aree interne e per i Parchi di Calabria (quella di oggi è la quinta iniziativa promossa dall’Associazione), ha voluto mettere subito in evidenza come oggi il quadro di riferimento della realtà calabrese, faccia registrare due grandi risultati, sui quali la riflessione deve essere incentrata: la presenza nella Regione di quattro Università (Università della Calabria di CS – “Magna Graecia” di CZ – “Mediterranea” e “ Dante Alighieri” di RC), di tre Parchi Nazionali (Pollino – Sila – Aspromonte), un Parco Naturale Regionale (Serre), la Riserva Marina di Capo Rizzuto , le Riserve Naturali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati. “Si tratta, ha affermato Priolo, di un patrimonio notevole di carattere storico, culturale, scientifico ed ambientale, costruito col sacrifico e l’impegno di intere generazioni di politici, amministratori, studiosi, operatori economici, forze sociali e cittadini, che consentono di presentare oggi al paese ed all’Europa una Calabria, ancora sofferente, ma del tutto diversa da quella degli anni 70. {mosimage}
La politica, perciò, allentando le tensioni interne al sistema dei partiti e delle Istituzioni, deve ritrovare il modo per ricollegarsi alla società, superare le difficoltà che la connotano e volgere lo sguardo da quest’altra parte, dalla parte dei cittadini e considerare e promuovere questa nuova Calabria che domanda di essere valorizzata, realizzando uno sviluppo sostenibile mirato. Per far questo, essa deve abbandonare definitivamente la concezione dello sviluppo etero diretto e sposare, invece, la nuova filosofia di approccio, che è quella che punta a realizzare la valorizzazione e la implementazione delle risorse interne, in particolare, il patrimonio del sapere ed il patrimonio storico, culturale ed ambientale della Calabria, per produrre ricchezza, creare nuovi posti di lavoro e costruire il futuro sperato dalle nuove generazioni. E’ vero che non siamo ricchi di materie prime – ha proseguito Priolo – ma siamo tra le prime Regioni d’Italia per superficie boscata. Le ultime rilevazioni parlano di oltre 620 mila ettari, con un indicatore pari al 42% della superficie totale (superiore a quello nazionale – europeo e mondiale), il che ci consente di assorbire dall’atmosfera da 11 a 16 tonnellate di anidride carbonica per ettaro/anno e di liberare nell’atmosfera 12 tonnellate/anno/ettaro di ossigeno, un rilevantissimo contributo alla qualità dell’aria nel cuore del Mediterraneo. Il sistema politico regionale, proprio per questo rilevante contributo della Calabria, deve affinare le sue scelte sullo sviluppo delle aree interne, oggi a rischio di spopolamento, con una politica premiale mirata a fermare l’esodo verso le marine, sapendo che senza l’uomo, la montagna ed i Parchi, diverrebbero come “nidi senza uccelli”, come “case senza vita”. {mospagebreak}
Due appelli ed una sollecitazione sono sembrati forti nella relazione di Priolo. Gli appelli hanno riguardato l’urgenza di fermare entro il 2015 l’esodo dalle aree interne, creando in esse condizioni, concorrenziali con le aree urbane quanto a servizi civili, economici e sociali ed assumere, come Regione, la piena responsabilità sul futuro della Calabria, senza alibi né indulgenze, essendo noto il quadro delle politiche comunitarie e nazionali. L’ambizioso traguardo delineato prefigura, è stata questa la sollecitazione, un operare concertato e sinergico che amplifichi la base di condivisione delle scelte e la definizione degli obiettivi e massimizzi, attraverso la pratica delle azioni sinergiche, i risultati conseguenti agli interventi programmati dagli attori istituzionali.”
Per riflettere su questo scenario e sulle conseguenze che ne discendono per l’intera classe dirigente calabrese il Seminario ha rivolto invito alle rappresentanze istituzionali politiche e dei Parchi ed aree protette di Calabria, alle forze sociali, a studiosi ed appassionati della montagna.
Hanno risposto alla chiamata, partecipando ai lavori con una relazione gli Assessori regionali all’Ambiente Tommasi ed alla programmazione nazionale e regionale Maiolo, ed ha concluso i lavori l’Assessore al Turismo e Vice Presidente della Regione Adamo.
Nella prima sessione si sono registrate cinque apprezzate comunicazioni del Prof. Di Fazio del Dipartimento Scienze e Tecnologie agro-forestali ed ambientali – Università Mediterranea di R.C “Interpretare, valorizzare: patrimonio architettonico, paesaggio e turismo nelle aree protette”, del dr. Pecora – Presidente di Agroenergie Italia, “Energie rinnovabili nei Parchi”, del Prof. Falcomatà – Presidente del CAI Calabria “A piedi nei Parchi nazionali della Calabria”, del Dr. Brusco, direttore delle Riserve Naturali Lago di Tarsia e Foce del Crati, dell’on. Funaro dell’Associazione fra ex Consiglieri Regionali della Calabria “Programmi di sviluppo sostenibile nei Parchi”.
Nella seconda sessione si sono registrate tre comunicazioni importanti, quella del Vice Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila dr. Fratto, quella del Commissario del Parco del Pollino, on. Pappaterra e quella del Presidente del Parco dell’Aspromonte dr. Autelitano.
Tutti gli intervenuti hanno convenuto sulla importanza dell’iniziativa e sulla significatività degli obiettivi proposti nel Seminario, concordando, in particolare, sulla necessità di sviluppare programmi sinergici, sostenuti dalla concertazione istituzionale e sociale, per dare alla Calabria un nuovo impulso di crescita della sua ricchezza e di maggiori opportunità di lavoro per i suoi giovani.
I rappresentanti della Giunta Regionale Maiolo, Tommasi ed Adamo, hanno avuto la opportunità di illustrare i programmi dei rispettivi Assessorati, che nelle linee generali evidenziano la sostanziale condivisione della domanda registrata nel corso del Seminario. Ulteriori confronti ed occasioni di monitoraggio potranno essere organizzate al fine di arricchire la programmazione con contributi che sfuggendo, volutamente, agli interessi di campanile e di settore, si fanno carico di dare rappresentatività all’interesse generale dei cittadini. Un contributo, quest’ultimo, indispensabile se si vuole costruire una Calabria nuova valorizzando e promuovendo le sue risorse naturali, culturali, storiche ed ambientali, che si dovrà evidenziare dall’intera attività di governo e, in particolare, dal completamento e dalla approvazione da parte degli organi istituzionali – Governo / Commissioni / Consiglio – del POR Calabria 2007 – 2013.